Crocco si conferma pioniera nel settore degli imballaggi eco-sostenibili, ottenendo il rinnovo delle prestigiose certificazioni ISO 14067 Systematic Approach e ISO 14064-1.
Questi importanti riconoscimenti testimoniano la forte propensione dell'azienda verso la sostenibilità ambientale e il costante impegno nel promuovere l'innovazione e la responsabilità ambientale nel settore industriale.
“L'azienda, da sempre impegnata nel campo della sostenibilità, si distingue per la serietà scientifica e la professionalità del suo approccio green - spiega l’AD Renato Zelcher -. Tale impegno si riflette sia nella lunga storia di lavoro dedicato alla sostenibilità, sia nei continui sviluppi che posizionano Crocco tra le aziende all'avanguardia nel settore del packaging sostenibile in Europa e nel resto del mondo. Grazie alla passione e alla competenza di tutte le persone che lavorano in Crocco, l'azienda ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, come il Premio Compraverde per tre anni consecutivi, oltre al conseguimento di importanti certificazioni come queste”.
Nel 2020, Crocco è stata la prima azienda italiana nel settore dei film in polietilene a ottenere l'attestazione ISO 14067 Systematic Approach per il calcolo della Carbon Footprint dei propri prodotti.
“Già allora, abbiamo voluto fare un passo avanti per soddisfare le richieste del mercato e dei clienti, andando a verificare l’intero sistema di calcolo della carbon footprint per l'intera gamma di prodotti”, aggiunge Zelcher.
La norma ISO 14067 stabilisce i requisiti per la quantificazione della carbon footprint, ossia la misurazione delle emissioni di CO2 equivalenti generate per chilogrammo di prodotto, secondo una visione che considera l'intero ciclo di vita del prodotto (Life Cycle Assessment).
L'ottenimento di questa certificazione consente a Crocco di comunicare immediatamente l'impronta climatica dei suoi imballaggi ai clienti, permettendo loro e ai loro stessi clienti di comprendere l'impatto ridotto dei film plastici prodotti dall'azienda.
La certificazione ISO 14064 riguarda invece l'inventario di gas effetto serra per cui Crocco è in grado di identificare e determinare le proprie emissioni dirette e indirette, dalla A alla Zeta.
Si va infatti dall'uso di energia elettrica e gas per i processi produttivi (coperti comunque per ben 800 kW con un innovativo impianto fotovoltaico), fino alle emissioni che avvengono fuori dal perimetro aziendale (come trasporti di materia prima e prodotto finito) per comprendere anche quelle legate al fine vita del prodotto e al pendolarismo dei dipendenti.
Inoltre, partecipando al programma Greenside di Crocco si può arrivare addirittura a neutralizzare l’impatto del proprio packaging in termini di CO2 equivalente.
Crocco infatti offre soluzioni di eco-design alle aziende del settore alimentare, delle bevande, farmaceutico e non solo. Queste consentono di ridurre, fino all'azzeramento, l'impatto climatico degli imballaggi attraverso lo studio di miglioramenti nella progettazione del packaging e l'utilizzo di materiali riciclati. Inoltre, l'azienda offre la possibilità di compensare la parte residua delle emissioni di gas serra attraverso l'acquisto di crediti di carbonio, che finanziano progetti sostenibili come riforestazioni e produzione di energia da fonti rinnovabili.
“Siamo orgogliosi di contribuire a un futuro più verde e di offrire soluzioni innovative che soddisfano le esigenze dei clienti senza compromettere l'ambiente”, conclude l’AD.
Questo meticoloso approccio ha fatto di Crocco un benchmark nazionale tanto che l’azienda di Cornedo Vicentino ha in essere una collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica “volta ad individuare, promuovere e valorizzare iniziative comuni finalizzate all’analisi e riduzione dell’impronta ambientale relativa al proprio settore di produzione”, senza costi per il ministero.
“Abbiamo siglato questo accordo – spiega Renato Zelcher - per offrire un contributo alla ricerca e alla diffusione di conoscenza su questo tema delicato. Nel nostro settore, siamo considerati punto di riferimento nello sviluppo di prodotti plastici sostenibili da ben prima che il dibattito esplodesse nell’opinione pubblica. Abbiamo quindi una competenza e uno storico di dati e ricerche che vogliamo condividere con le istituzioni affinché si possa lavorare sulle policy di tutela ambientale grazie al contributo della scienza, dei numeri e della tecnica”.